L’apprendimento ai tempi del web

La presenza del web nel quotidiano ricopre ormai un ruolo insostituibile. È facile pensare a innumerevoli esempi in grado di testimoniare come la rete sia entrata a far parte dei più diversi momenti in ogni giorno: dalla telefonia mobile all’intrattenimento passando per l’automotive e lo sport, non c’è contesto che non sia interessato da evoluzioni più o meno importanti nate dal contatto con Internet. Contatti che, in molti casi, comportano delle vere e proprie trasformazioni: si possono considerare, tra gli esempi citati, le rivoluzioni apportate alla telefonia mobile, con gli smartphone che sono oggi concettualmente molto diversi dai primi telefoni cellulari dei quali pur sono diretta evoluzione. Ci sono poi altri esempi meno ovvi, ma non per questo meno rivoluzionati dal contatto con la rete: uno di questi è il contesto dell’apprendimento. Al giorno d’oggi non solo la didattica in senso stretto, ma le più disparate occasioni di apprendimento hanno profondi rapporti con la rete, facendone un’insostituibile risorsa nella formazione.

L’apprendimento ai tempi del web

Non si può evitare di pensare, come prima cosa, alla didattica a distanza. Esplosa negli anni recenti in parallelo allo smartworking, ha dimostrato al grande pubblico di possedere le capacità di affiancarsi ai tradizionali metodi didattici, pur non potendo sostituirli. Piattaforme come Meet o Zoom, divenute di pubblico dominio di recente, erano in realtà già ben note e utilizzate in precedenza in diversi contesti didattici: non a caso il loro focus principale è da sempre rivolto a esigenze di formazione e lavoro, permettendo l’organizzazione di seminari che, dato l’ambiente virtuale, vanno sotto l’evocativa etichetta di webinar. Basti anche intuitivamente pensare alle università telematiche, che da ormai vent’anni operano in maniera quasi interamente digitale: introdotte nel 2003, contano oggi centinaia di migliaia di iscritti che fruiscono di corsi somministrati direttamente online.

Non dovrebbe poi sorprendere come occasioni di apprendimento trovino spazio in numerosi videogiochi: gioco e apprendimento vanno da sempre di pari passo, e il passaggio da gioco a videogioco mantiene intatto questo collegamento. Ciononostante, colpiscono vicende di cronaca come quella che ha coinvolto l’attuale allenatore del Reims, squadra francese di Ligue 1: Will Still. Il trentenne ha dichiarato di giocare regolarmente fin da giovane a Football Manager, il più noto simulatore manageriale calcistico: quanto appreso in contesto videoludico è stato utilmente impiegato alla prima occasione utile. Subentrato al precedente allenatore con il progetto di traghettare la squadra, le solide prestazioni hanno invece convinto la società a confermarlo nonostante l’importante costo economico: per ogni partita disputata il Reims dovrà pagare una multa, perché Still è sprovvisto di patentino da allenatore. Le potenzialità in termini di apprendimento di numerosi videogiochi sono ben note alle software house, che non mancano di sottolinearle: gli ultimi titoli di Assassin’s Creed, serie di ambientazione storica, hanno regolarmente implementato una modalità definita Discovery Tour. Le enormi mappe di gioco sono liberate da nemici ed elementi di gameplay per lasciare posto solo a tour didattici di ispirazione museale: lo stesso sviluppatore sostiene di vedere tale modalità come un utile strumento di apprendimento. Apprendimento che fa la sua comparsa anche in contesti che appaiono interamente ludici, come nel caso del poker in rete: persino in un contesto competitivo non mancano profili di apprendimento. I siti che includono poker online, infatti, arricchiscono in diversi modi la propria offerta: uno di questi è proprio un’apposita sezione che illustri le regole e le combinazioni dei punteggi, preparando una vera e propria zona studio dedicata espressamente all’apprendimento.

L’apprendimento ai tempi del web

Infine, non si può evitare di notare come l’apprendimento rappresenti un obiettivo importante per i contenuti di creatori digitali. Tralasciando le guide più o meno esaustive che si trovano in rete, è interessante notare come fra i contenuti in streaming abbondino i tutorial. Da YouTube a Twitch, sono facilmente reperibili migliaia di ore di contenuti video volti all’apprendimento delle più disparate capacità, dalla sostituzione della corda di un avvolgibile ai singoli linguaggi di programmazione. Si tratta di una banca dati ricchissima e, soprattutto, disponibile in maniera immediata: i creatori digitali, insomma, vedono nell’apprendimento un settore in grado di garantire loro numerose interazioni, permettendo a chiunque di imparare qualcosa di nuovo.