Giovane slovacco apre il museo dei cellulari nella cantina della sua casa

Fino a trent’anni fa il telefono cellulare era al massimo una curiosa bizzarria, in mano a pochi eccentrici, che suscitava ilarità e curiosità, tanto si era lontani un tempo dall’immaginare la sua vorticosa evoluzione e il suo sviluppo.

Oggi non se ne può più fare a meno, soprattutto dopo che qualcuno ha pensato di fare il passo più lungo della gamba e lo ha dotato di tutte le prerogative di un mini computer portatile.

Molti oggi guardano al loro vecchio Nokia relegato in un cassetto alla medesima stregua delle presine realizzate all’uncinetto dalla vecchia zia, senza pensare che nel giro di una sola generazione si è registrata la più incredibile evoluzione tecnologica che l’uomo ricordi.

Ebbene, proprio per testimoniare questo passaggio storico, allo slovacco Stefan Polgari è venuto in mente di aprire nella cantina di casa sua a Dobsina un vero e proprio museo del telefono cellulare.

All’inizio l’obiettivo era diverso: appassionato di tecnologia, Stefan era uno di quei ragazzi a cui piaceva più smontare gli oggetti che utilizzarli.

Ha iniziato col suo vecchio Nokia e, stufo di passare in rassegna sempre gli stessi circuiti, ha deciso di ampliare il raggio di azione della sua curiosità. In breve ha raccolto decine di esemplari, approfittando del fatto che molti amici, seguendo le mode del momento, dismettevano i vecchi modelli per acquistarne di nuovi.

Quindi il salto di qualità, quando, grazie ad un inaspettato colpo di fortuna, ha avuto l’opportunità di aggiudicarsi un set di centinaia di esemplari in un colpo solo: a quel punto ha deciso che non li avrebbe più smontati, ma li avrebbe collezionati.

A tutt’oggi il suo tesoretto vanta la bellezza di 3500 pezzi, alcuni dei quali però presenti in più copie: i modelli differenti sono quasi 1300, un bottino davvero ragguardevole, che ci parla più della frenesia dei consumi degli ultimi decenni che della passione di quel ragazzo.

Non si tratta di record europeo, visto che in Germania c’è un signore, Carsten Tews, che ne possiede oltre 1500, certificati niente meno che dal Guinness dei Primati.

Tuttavia la collezione di Stefan è, se si vuole, ancora più preziosa, visto che si limita ai telefoni vintage, quelli cioè comparsi sul mercato prima che i telefonini perdessero la specifica caratteristica di mettere solo in comunicazione due persone per voce e si trasformassero in mini pc.

Nokia 3310, dunque, il classico per eccellenza, ma anche Nokia 5110 o Alcatel, tutti declinati secondo colori e forme diversi e tutti esposti in teche seppure improvvisate a disposizione dei tanti curiosi che ogni giorno suonano al campanello di casa sua e gli chiedono di poter ammirare la sua collezione.

La cosa incredibile è che molti ragazzini, accompagnati dai loro genitori in questo tour del modernariato, spalancano gli occhi davanti ad alcuni pezzi, increduli del fatto che solo pochissimi anni fa ci si potesse accontentare di modelli simili e li si potesse addirittura considerare al passo coi tempi.

Tempi in cui qualcuno camminava per strada con valigetta a tracolla parlando ad un apparecchio ad essa collegato le cui dimensioni facevano concorrenza alle cabine telefoniche ancora diffuse sul territorio…