Canada, il lago ghiacciato di Arlecchino

Pare che, quando si parla di laghi, il Canada abbia sempre di che stupire. Osoyoos, minuscola cittadina nella British Columbia, avrebbe ben poco da offrire alle migliaia di turisti che la raggiungono in ogni periodo dell’anno se non fosse per quel fenomeno naturale rappresentato dallo Spotted Lake, in italiano “lago macchiato”: uno scherzo della natura, che ne rivela però gli aspetti meno prevedibili e conformi.

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Un’opera d’arte, nel suo genere, anche se frutto della naturale reazione chimica degli elementi, tanti, che compongono l’habitat del bacino e dei suoi immediati dintorni. Mai nome è stato più adeguato: la superficie del lago di Osyoos è effettivamente composta da decine e decine di macchie colorate, visibili soprattutto durante i mesi estivi, quando le alte temperature e le condizioni atmosferiche più favorevoli fanno evaporare l’acqua e mettono a nudo ciò che si trova negli strati immediatamente successivi.

Il fenomeno si estende per tutta l’ampiezza del bacino, che risulta comunque di modeste dimensioni. Ma modesto non è lo spettacolo che è possibile ammirare dalle sue acque: è la grande varietà dei minerali presenti al suo interno a creare quell’effetto caleidoscopio che attira da quelle parti turisti su turisti. La diversa colorazione delle sue macchie è infatti dovuta alla predominanza di una sostanza rispetto alle altre in quello specifico punto del lago e soprattutto alla sua concentrazione: ecco perché lo spettacolo offerto può cambiare di giorno in giorno a seconda delle condizioni climatiche specifiche. A seconda della composizione mineraria queste macchie sono bianche, gialle, verdi o blu, distribuite casualmente sulla superficie.

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A creare le passerelle naturali che permettono di isolare le singole macchie e di dare vita al particolare fenomeno è il solfato di magnesio, presente in misura preponderante rispetto agli altri agenti, che d’estate soprattutto si cristallizza e si indurisce. Impossibile fare però quattro passi al suo interno: il lago, da quando è iniziata la processione dei visitatori, è stato opportunamente recintato ed oggi è possibile ammirarne le caratteristiche solo dall’esterno.

Una precauzione che ha impedito la scomparsa del fenomeno e anzi ne ha intensificato le manifestazioni, per la gioia di chi sta appollaiato sulle ringhiere a godersi lo spettacolo. Fino a qualche decennio fa i nativi si immergevano nelle sue acque ritenendo a ragione che possedessero qualità terapeutiche, ed in effetti non esiste impianto termale al mondo che abbia caratteristiche simili. Ma poi gli stessi frequentatori si sono resi conto che la presenza umana rischiava di danneggiare quell’ambiente così particolare e hanno impedito a chiunque di avvicinarsi, anche a coloro che ne avevano sfruttato le risorse attingendo a piene mani a quel serbatoio per esempio per recuperare minerali utili alla realizzazione di munizioni (si dice a tal proposito che durante la prima guerra mondiale gli operai riuscivano a portare via dal lago fino a una tonnellata al giorno di materiale).

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Inutile precisare che, proprio a causa della sua particolarità, il lago macchiato è stato al centro di una lunga contesa legale, soprattutto quando venne acquistato da un privato: i nativi organizzarono una colletta e riuscirono a raccogliere la somma necessaria ad acquistarlo, a recintarlo e a dichiararlo sacro.

Perché in effetti uno spettacolo del genere più che di natura divina non può essere.