Mediterranea, colorata, viva e solare. Ma anche ricca di storia e di arte, architettura e cultura

La Spagna piace sempre molto agli studenti italiani ed europei che la scelgono come meta privilegiata per completare i loro studi. Conosciuta per essere una delle nazioni più avanzate a livello di educazione in Europa, ogni anno la Spagna apre le sue porte a moltissimi nuovi giovani che amano lo stile di vita rilassato dei suoi abitanti, le opportunità culturali del Paese e la sua rinomata movida notturna. Secondo gli ultimi dati, tra il 2015 e il 2016, sono stati quasi in 10mila (9.903) gli studenti italiani che hanno scelto la Spagna come destinazione per il loro soggiorno all’estero. Seguono Regno Unito, Germania e Francia. In particolare a piacere sono gli atenei di Granada, Siviglia, Madrid, Valencia, Politecnico di Valencia, Barcellona, Cordova, Salamanca, autonoma di Barcellona, Saragozza. Università queste che grazie al progetto Erasmus attirano migliaia di giovani che così possono vivere e studiare in diverse regioni spagnole.

Molti anche coloro che decidono di frequentare una delle università per tutta la durata del loro percorso post-scolastico o chi sceglie di soggiornarvi per un breve periodo, magari per approfondire la lingua e seguire uno dei tanti corsi attivi per gli italiani e stranieri. Qualunque sia il motivo, tutti indistintamente prima di trasferirsi avranno a che fare con la ricerca di un alloggio. Diverse le opzioni da valutare: se vivere da soli oppure decidere di condividere un appartamento con altri studenti dividendo in questo modo le spese di affitto. L’opzione più gettonata è sicuramente la condivisione di una casa, possibilmente vicino all’ateneo che si è deciso di frequentare così da poter in un attimo raggiungere le aule universitarie. La condivisione di un’abitazione consentirà, inoltre, ai giovani di poter risparmiare sull’affitto e sulle spese delle bollette così da potersi godere appieno la sfrenata e divertente vita spagnola, che come sappiamo si contraddistingue proprio per la sua offerta di attrazioni e locali dedicati ai più giovani.

Tante le cose da vedere e provare nelle diverse città della favolosa penisola iberica: musei, bar, pub, spiagge, ristoranti. Insomma una varietà di ingredienti che rendono la vita in Spagna davvero incredibile. A partire proprio dal cibo, che sappiamo per noi italiani essere uno dei piaceri irrinunciabili anche quando si è all’estero. Fortunatamente la cucina spagnola non ha nulla da invidiare a quella italiana, d’altronde i sapori del Mediterraneo sono gli stessi. Dal nord al sud della Spagna a conquistarvi sarà un’esplosione di gusto e ingredienti freschissimi. A stilare un’interessante food map dei piatti tipici delle varie regioni del Paese è il sito Uniplaces che aiuta studenti ed expat a trovare abitazioni a medio-lungo termine nelle principali città d’Europa, comprese quelle spagnole. In pratica uno studente Erasmus o un digital nomad che si deve spostare in una nuova città per studio o lavoro, non dovrà perdere tempo in ostello mentre visita appartamenti, ma può fare tutto comodamente da casa sua prima di partire.

Il viaggio gastronomico lungo la penisola iberica tracciato dal portale inizia con il piatto spagnolo per antonomasia, quello più conosciuto e mangiato: la Paella valenciana che prende il nome proprio dal luogo in cui è nata, Valencia. Un misto di sapori, cucinati e serviti nella classica padella di ferro. Probabilmente non tutti sanno che le varianti originali sono solo due: la paella di carne, con verdure, pollo e coniglio ed eventualmente aggiunta di lumache, e quella di pesce e verdure, detta di marisco. Gli ingredienti sono accompagnati da zafferano e altre spezie. Perché, a dominare in ogni piatto della tradizione gastronomica spagnola è proprio la verdura, ingrediente semplice che però rende ricca qualsiasi pietanza. È il caso del Zarangollo Murciano, composto da alcuni ortaggi tipici coltivati nella regione di Murcia, come zucchine o cipolla. Vale la pena visitare la zona solo per assaggiare questa splendida portata. E se siete a Barcellona non potete non deliziarvi con i tipici Calçots simili nel gusto al porro e che ben si sposano con la deliziosa salsa romesco che li accompagna.

Ancora più a sud, in Andalusia, a regnare sulle tavole è il Gazpacho, zuppa fredda tra le più famose al mondo composta da pomodori, peperoni, cipolle, cetrioli, limone e prezzemolo e servita con dei crostini. Una vera prelibatezza soprattutto durante le giornate più calde. Il consiglio è addirittura di servirla con cubetti di ghiaccio. Spostandoci nell’entroterra è tutto un tripudio di carni, formaggi e salumi come il Jamòn Iberico De Bellota, un tipo di prosciutto proveniente da maiale di razza iberica, molto apprezzato nella cucina spagnola e portoghese, dove è considerato un prodotto di alta cucina. Oppure la Sobrassada di Maiorca composta a partire da carne e grasso di maiale, paprica e sale e tutelato come “Indicazione geografica protetta”. E ancora, formaggi prelibati come quello di pecora chiamato Queso Manchego e la carne di maiale del Cochinillo Asado. Carne che ritroviamo anche nella ricetta del Cocido Montañés, spezzatino tradizionale della Cantabria, nella Fabada asturiana a base di fagioli e vari tipi di carne come salsiccia, prosciutto, lardo o pancetta, e nel Ternasco Asado uno dei piatti più tipici della cucina aragonese.

Naturalmente in una paese bagnato dal Mediterraneo non mancherà mai il pesce, l’ingrediente principe di molti piatti tra i più famosi. Assolutamente da provare è il Pulpo a La Gallega, tipico della Galizia, il Bacalao al Pil-Pil elemento fondamentale della gastronomia basca, e l’Ajoarriero a base di baccalà presentato in un piatto di terracotta. Per i più golosi, invece, Madrid è la capitale dei Bocadillos de calamares, dei panini ai calamari fritti reinterpretati oggi dai grandi chef stellati come base per piatti all’avanguardia.

Pietanze, insomma, per tutti i gusti. Cibi da assaporare in compagnia di amici e colleghi universitari e perché no del proprio partner. Ovunque vi troviate in Spagna stiate pur certi che il vostro palato rimarrà sempre deliziato al primo assaggio.

Di Enza Petruzziello