Facebook

Il più popolare dei social network è responsabile di molti, moltissimi comportamenti sociali, tra cui, appunto il rimandare. Navigare su Facebook è come essere attratti da un’enorme calamita: il tempo sembra volare, e anche se ci siamo dati un limite lo superiamo bellamente, spesso senza accorgercene. “Ok, l’ultima cosa, poi torno al lavoro”…questo ci diciamo sempre più spesso, ma “l’ultima cosa” diventa la penultima, e così via… Chi ha studiato il fenomeno spiega il motivo come “paura che gli altri vedano – e giudichino – il mio lavoro”, per coloro che hanno un impiego legato al mondo tecnologico (dall’e-book, alle recensioni, articoli, testi, stesure…). Terminare un lavoro, un progetto significa quindi “esporlo”, renderlo pubblico, mentre Facebook permette l’esatto contrario: guardare e giudicare, senza però essere visti ne controllati.

Titoli e riconoscimenti

Migliorarsi è una cosa, il continuo iscriversi a corsi, master o aggiornamenti…un’altra. Spesso confondiamo un settore che ci piace con il suo eccessivo studio, ed un continuo “esserne aggiornati”. La necessità di dover ricevere informazioni costanti riguardo un lavoro, un hobby, un possibile futuro progetto, nasconde la paura di non essere mai all’altezza. Preparazione e studio vanno bene: ma se dopo aver ottenuto 3 lauree e 5 master, siete sul punto di iscrivervi all’ennesimo corso di aggiornamento, fermatevi e fatevi una domanda “Lo faccio perché credo di non sapere abbastanza, o perché davvero un giorno spero di poter fare il lavoro per cui mi sto così tanto preparando “?

Qualcuno busserà alla mia porta

Quante volte abbiamo sentito dire (o abbiamo detto) “Sto solo aspettando il momento giusto” (o la persona giusta). Questa è la frase perfetta di chi rimanda l’inizio di un progetto o di una nuova avventura. Attendere l’arrivo di qualcosa / qualcuno che ci sostenga può essere positivo, ma non se oltre questo si nasconde la paura del fallimento. Aspettare il momento “giusto”, il socio perfetto, la persona giusta, può nascondere il “da solo non sono abbastanza e non ce la posso fare”. Provate a darvi un’occasione. Se ce la fate sarà solo merito vostro.

SOS (Shiny Object Syndrome)

Siete costantemente attratti da nuovi progetti, idee innovative, ricerche ed opportunità di business. Non portate quasi mai a termine un progetto…perché nel frattempo ne avete iniziati altri sei ! Bene possiamo ufficialmente dichiararvi portatori della Shiny Object Syndrome. La SOS nasconde una profonda insicurezza verso la gestione del (probabile in questo caso) successo.

La perfezione

Quante volte avete ri-programmato il design di un vostro sito, di un vostro progetto, di un’idea…e quante volte avete migliorato uno scritto, un post, una frase … fino a non ricordare nemmeno perché avevate iniziato? Nulla di sbagliato nel voler essere ordinati, mostrare un lavoro pulito ed il più possibile corretto, ma se state cercando di raggiungere la perfezione…sappiate che non esiste. Non solo: la continua ricerca della perfezione altro non è che un meccanismo di autodifesa, che anziché migliorare il vostro lavoro, lo sabota.

Sicuri di voler, ancora, rimandare ?