Ansia: gli 8 problemi delle persone ansiose

Solo negli USA le persone definite “affette da ansia o attacchi di panico” sono circa 40 milioni: per queste persone, e per tutte quelle che ne condividono la condizione nel resto del mondo, può essere difficoltoso relazionarsi con gli altri o mantenere sotto controllo la quotidianità. Si tratta di una vera e propria patologia, in realtà non sempre compresa e/o condivisa da chi non ne soffre: a peggiorare le cose per chi soffre d’ansia, ci si è messa la società, creando stereotipi e situazioni che si ripetono, e che non aiutano la persona affetta a migliorare la propria condizione.

L’inutilità della frase “Calmati”

L’ultima cosa che può aiutare una persona ansiosa a calmarsi è proprio sentirsi dire “calmati”, anzi. Alcuni studi dell’Università di Boston confermano che cercare di calmare una persona nel pieno di un attacco d’ansia può peggiorare la risposta emotiva a breve termine, che si riflette sulla persona con un aumento dello stato ansioso. “Dire ad una persona di calmarsi non è producente – racconta il prof. Fairchionne dell’Università di Boston, che ha condotto gli studi – soprattutto perchè se riuscisse a calmarsi l’avrebbe già fatto. La cosa migliore è invece fare in modo che parli della causa del suo stato d’animo: poter esprimere a voce la causa dell’ansia è già un buon passo verso il controllo della situazione”.

Gli attacchi di panico: una trappola inopportuna

Alcuni attacchi di panico sono provocati da una prolungata situazione d’ansia, mentre altri non hanno motivi evidenti, nè segnali premonitori: improvvisamente si fatica a respirare e si prova un gran peso al petto. In ogni caso, non sono mai piacevoli, e sono assolutamente debilitanti per il sistema emotivo e nervoso.

Inaspettati sintomi fisici

L’ansia e l’attacco di panico non riguardano solo la mente, ma possono provocare disordini fisici: da rush cutanei a capogiri, bocca secca, orticaria e, se ravvicinati nel tempo possono portare ad una cronica irritabilità intestinale.

Ansia

La paura questa conosciuta

Quando si affronta un attacco di panico, le paure si amplificano al massimo, e non necessariamente regrediscono una volta passato il momento. Purtroppo non esiste un comportamento adeguato che possa aiutare immediatamente la persona a razionalizzare la paura che sta provando: dobbiamo ricordare che non si tratta di una paura passeggera o di un po’ d’ansia nervosa, ma di ansia ad un livello profondo. Per questo va trattata non con condiscendenza (che potrebbe peggiorare le cose), ma aiutando la persona ansiosa ad andarne a fondo, per capire dove ha origine questa paura.

Essere ansiosi non vuol dire essere stressati

Quando una persona dice di essere ansiosa, la risposta che riceve il più delle volte è di calmarsi e, rilassarsi e prendere le cose con più calma…ma non si tratta di stress! Diversi studi e ricerche hanno provato che lo stress è un’emozione contagiosa e trattare l’ansia come stress vuol dire aggiungere una condizione emotiva che non solo aggrava quella già presente, ma è di certo più persistente. In definitiva, le due condizioni si alimenterebbero l’un l’altra, aggravandosi a vicenda.

Pensare troppo è estenuante, ma non si riesce a farne a meno

Si tratta di un circolo tossico: i pensieri diventano paure, che poi diventano un pensiero costante. Non appena ci si rende conto di questo, la cosa da fare è cercare di uscire da questo cerchio, per non incorrere in una cosiddetta depressione ansiosa, che ingigantisce ancor di più le reazioni emotive.

Ansia: gli 8 stati delle persone ansiose

Scherzetto senza dolcetto

Non appena si esprimono le proprie paure o ansie, un esercito di persone è pronto a mostrare foto o raccontare episodi che riguardano la nostra ansia e/o la nostra fobia. “Bisognerebbe essere più empatici – spiega Fairchionne – provare a capire cosa prova l’altra persona, prima di fare uno scherzo simile. L’ansia ed il panico sono stati da trattare con cautela”.

Chiedere aiuto si può

Il maggior preconcetto si ansia e panico riguarda i trattamenti. A molti sembra impossibile, assurdo che ci si rivolga ad uno psicologo o ad un terapeuta per cercare di migliorare queste reazioni e stati emotivi. Invece bisogna sempre sottolineare che la cosa importante è riuscire a superare l’ansia nella quotidianità: per questo l’aiuto di uno specialista potrebbe risultare vantaggioso.