Cos’è il salvavita e come funziona

Quello che è conosciuto col il nome di “salvavita” è un dispositivo obbligatorio in ogni impianto elettrico. Costituito da un interruttore differenziale e da un interruttore magnetico, ha la funzione di salvaguardare l’impianto elettrico da pericolosi sovraccarichi e tutelare le persone in caso di comportamenti imprudenti che possono mettere a rischio la salute.
Il blog di Punto Luce ci spiega con chiarezza cos’è e come funziona il salvavita: vediamolo insieme.

Come già accennato, questo strumento è costituito da un relè differenziale e un interruttore magnetotermico: insieme formano l’interruttore magnetotermico differenziale, che nel linguaggio comune è appunto conosciuto come “salvavita”. Inserito “a valle” , interrompe il flusso elettrico in caso di dispersione dell’energia.
La legge 46/90 prevede l’installazione obbligatoria del salvavita e il rilascio di una dichiarazione di conformità a testimonianza della bontà del lavoro svolto dal professionista.
La variante V3 della norma CEI 64-8, che prevede tre livelli qualitativi dell’impianto elettrico, già dal primo livello esige due interruttori differenziali, possibilmente di tipo A o di tipo B.

Come funziona e quando interviene?

In caso di cortocircuito, sovraccarico o contatto con un elettrodomestico in dispersione, il salvavita interviene e stacca la corrente, per evitare guai seri agli elettrodomestici o alle persone.

Il relè differenziale controlla la tensione elettrica in entrata e in uscita dall’impianto elettrico, tensione elettrica che dev’essere sempre pressoché in equilibrio. Nel momento in cui la differenza supera gli 0,03 Ampere, il relè interrompe il circuito: uno scarto maggiore a quello indicato, infatti, potrebbe rappresentare un pericolo per l’integrità dell’impianto elettrico.

In presenza di un cortocircuito, invece, interviene l‘interruttore magnetico: se la potenza dell’impianto non regge la “richiesta” di elettricità da parte dell’abitazione, il salvavita stacca la corrente per evitare che il sovraccarico danneggi elettrodomestici e circuiti.
Facciamo un esempio tratto dall’attualità: il gran caldo estivo può portare a un abuso del condizionatore il cui consumo, unito a quello di altri apparecchi, può portare a un sovraccarico. In questo caso, se ben funzionante, il salvavita dovrebbe “staccare” la corrente per precauzione.
L’interruttore magnetico interviene anche nel caso in cui si entri in contatto con un elettrodomestico in dispersione o con parti in tensione: il salvavita dirige la corrente elettrica verso il basso, evitando così che la scarica elettrica attraversi il corpo, con le conseguenze che possiamo immaginare.

Quando il salvavita “scatta”, potrebbe esserci qualcosa che non va. Se abbiamo più elettrodomestici in funzione, potrebbe essere un problema di sovraccarico: in questo caso, basta staccare uno o più elettrodomestici per verificare se il problema è un consumo eccessivo di energia elettrica. Se invece la corrente continua a saltare, potrebbe indicare un problema grave dell’impianto ed è necessario chiamare un elettricista per controllarne lo stato di salute.

Testare il salvavita: fondamentale per la sicurezza

Una volta al mese almeno bisogna fare il test del salvavita: qualora non sia perfettamente funzionante, infatti, potrebbe non intervenire in uno dei casi sopracitati, con tutto ciò che ne consegue. Fare il test è semplicissimo: basta premere il pulsante di test (a forma di T) e verificare che la corrente elettrica “manchi” immediatamente. In caso contrario, il salvavita potrebbe avere qualche problema: anche questa situazione chiamare un professionista e chiedergli di fare un controllo accurato del salvavita e dell’impianto elettrico è la cosa da fare, senza indugiare oltre.