Dormire sotto terra: esperienza elettrizzante

di Gianluca Ricci 

 

Quando dormire non è più solo una banale esigenza fisiologica, ma deve trasformarsi addirittura in un’avventura dello spirito; quando la ricerca di un albergo non risponde più alle elementari pulsioni che nascono al termine di una giornata ricca di attività, ma deve diventare la concretizzazione delle proprie ambizioni e della propria vanità;

quando la stanza con letto, armadio e bagno non è la risposta più immediata alla propria ricerca di un punto di approdo in una realtà sconosciuta, ma deve puntare ad una trascendenza in grado di trasformare ogni spostamento in un’odissea.

Ecco, in tutte queste circostanze prenotare una stanza al Sala Silvermine Hotel può essere la mossa azzeccata.

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Basta spingersi nell’estremo nord del continente, trovare mete in grado di suscitare curiosità nella contea di Vastmanland, in Svezia, e il gioco è fatto. Dormire al Sala Silvermine Hotel è qualcosa di più che riposare le membra stanche dopo una giornata di visite; è invece la prosecuzione di quelle visite, l’ampliamento di quell’atmosfera, il giusto completamento di un percorso che non vuole né può fermarsi, nemmeno la notte.

Perché dormire in stanze ricavate all’interno di una vecchia miniera d’argento non può essere considerato solo una adeguata risposta alle legittime esigenze di riposo. È voler provare nuove, distinte sensazioni anche nel momento in cui a quelle pulsioni si dovrebbe provare a mettere un freno.

E invece i clienti si susseguono a buon ritmo in quello che a buon diritto può essere considerato l’albergo più originale del pianeta. Anche se, in realtà, il suo aspetto è all’esterno quello di un tradizionale hotel di lusso, adatto ad una clientela in grado di spendere qualcosa di più per ricevere in cambio qualcosa di più, come accade normalmente in strutture di questo tipo.

A rendere speciale il Sala Silvermine Hotel è la sua suite: per accedervi, dopo regolare prenotazione e puntuale pagamento dell’equivalente di 500 euro in moneta locale, si entra in ascensore e si pigia il pulsante su cui è scritto -155m. In breve si viene trasportati nelle viscere della terra fino a quella profondità, dove, all’apertura delle porte, si può ammirare uno scenario tanto inconsueto quanto affascinante.

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Dormire a quelle profondità è un’esperienza unica, come unici sono gli elementi di arredo della stanza, i cui confini sono ovviamente costituiti dalle pareti rocciose che nei secoli arditi minatori avevano scavato alla ricerca del prezioso metallo.

Opportunamente riadattate al nuovo utilizzo, sono diventate esse stesse ornamento di lusso, specie nella nicchia che ospita un sontuoso letto a due piazze. Inutile precisare che a quelle profondità le temperature sono piuttosto basse, ma non impossibili, visto che il clima si mantiene pressoché inalterato in tutti i momenti dell’anno intorno ai 18 gradi centigradi.

L’illuminazione è ovviamente fioca, in modo da ricreare le atmosfere originali del tempo in cui da quelle parti si lavorava di pala e piccone e non si sciabattava in accappatoio fra la vasca idromassaggio e il mobiletto bar, e il mobilio dà quel sapore di Ottocento che riesce ad aggiungere un necessario tocco di realismo.

Ovviamente la claustrofobia qui è bandita: dormire intrappolati in un buco sotto terra è esperienza adatta a pochi.