L’ipoacusia è l’incapacità di percepire il suono

Arrivare ad una certa età e rendersi conto di non sentire più bene come un tempo è una brutta sensazione. I vostri organi uditivi stanno invecchiando e il vostro udito non è più quello di prima, bisogna riconoscerlo. Immediatamente la mente inizia a pensare cosa abbia provocato questa improvvisa perdita dell’udito. Purtroppo, non è per niente improvvisa: l’ipoacusia arriva lenta ma inesorabile, soprattutto se sei stato esposto a fattori che possono esserne la causa.

Anni di lavoro all’interno di un luogo molto rumoroso o l’esposizione a musica troppo alta possono creare non pochi problemi che si presentano solo con il passare degli anni. Se pensate di essere affetti da questa patologia la cosa migliore da fare è fare un test dell’udito gratuito presso un centro specializzato.

L’ipoacusia è l’incapacità di percepire il suono

L’ipoacusia può essere lieve, media, grave o profonda

L’ipoacusia è l’incapacità totale o parziale di percepire il suono, da un orecchio o da entrambi, che con il corso del tempo può aggravarsi e svilupparsi in una sordità totale. Questo tipo di perdita dell’udito è solitamente classificata in tre diverse categorie: lieve, media, grave o profonda. Con il test dell’udito è possibile misurare il grado di ipoacusia di cui siete affetti e prendere così le misure necessarie.

I corretti esami uditivi permettono di fare una diagnosi precisa sul grado di ipoacusia di cui soffrite. La prima cosa da capire in questi casi è qual è la parte dell’orecchio interessata da questa patologia, infatti quest’ultima può essere di tre tipi: ipoacusia trasmissiva, neurosensoriale, mista e centrale. Ognuna di queste è legata ad una parte specifica dell’organo uditivo.

Il grado di ipoacusia si può determinare

Il BIAP (Bureau International di Audiophonologie), massima autorità scientifica in campo audiologico, ha definito le linee guida per determinare il grado di capacità uditiva. L’esame audiometrico tonale è lo strumento attraverso cui si stabilisce la soglia uditiva (la minima intensità sonora che un individuo riesce a percepire). Questo esame è l’indicato per valutare la funzionalità delle aree acustiche cerebrali e delle vie uditive. Nonostante il campo di frequenze che possiamo udire è molto più ampio rispetto a quello analizzato, i toni che si prendono in considerazione sono le frequenze comprese tra 125 (basse frequenze) e 800 (altre frequenze) Hertz, poiché sono quelle maggiormente presenti nei rumori che ci circondano.

Tutti i risultati derivati dall’esame audiometrico vengono riportati in un grafico detto audiogramma che raffigura frequenza per frequenza la minima intensità di suono che il soggetto riesce a udire.

Seguendo le indicazioni fornite dal BIAP, per definire i livelli di soglia uditiva, si utilizza la media della somma delle tre frequenze centrali (500-1000-2000 Hz) secondo il seguente schema:

  • 0-20 db: udito normale
  • 21-40 db: ipoacusia lieve
  • 41-70 db: ipoacusia media
  • 71-90 db: ipoacusia grave
  • 91-119 db: sordità profonda
  • 120 db: cofosi

Quest’ultima è la forma di sordità più grave, ma è solitamente generata da cause di natura malformativa o degenerativa.