Farfalle: 10 curiosità interessanti

Migliaia sono le diverse specie di questo splendido insetto, di ogni forma e colore. Le vediamo svolazzare nelle belle giornate primaverili o nelle serate estive, con la loro leggerezza incredibile. Belle, quasi incantate, sembrano provenire da un mondo fatato…ma non è così.  Eccovi 10 cose curiose che vi faranno guardare alle farfalle in un modo del tutto nuovo.

  •  Le ali delle farfalle sono trasparenti

Sembra impossibile, visti i colori che hanno: brillanti ed unici. Eppure, le ali delle farfalle sono formate da diversi strati di chitina, la proteina responsabile della struttura scheletrica degli insetti. Gli strati di chitina sono sottilissimi e ricoperti da migliaia di scaglie che riflettono la luce in mille diversi colori.

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  • Le zampe fungono da recettori di cibo

I recettori che formano parte delle zampe delle farfalle, permettono loro di individuare la pianta o il fiore più nutrienti. Le farfalle femmine si appoggiano alla pianta e, facendola muovere permettono che questa rilasci la linfa. I chemio recettori che si trovano nella parte interna delle zampe identificano gli elementi chimici della pianta e la farfalla, quindi, decide se la pianta è una buona fonte di cibo o, anche, luogo ideale per deporre le uova.

  •  Seguono una “dieta 100% liquida”

Non solo la linfa, ma anche i nettari o gli zuccheri della frutta fermentata. Nella parte della bocca è raccolta una proboscide che funge da cannuccia. Una volta individuata la fonte di cibo, la farfalla svolge la proboscide e succhia il liquido.

farfalle

  • Un perfetto ingegnere

Appena uscita dalla crisalide la farfalla deve nutrirsi: ma la proboscide (di cui sopra) non è formata. Al momento della nascita della farfalla, quest’organo è diviso in due parti, che si trovati ai due lati della testa. Appena nata, quindi, la farfalla deve immediatamente “lavorare” per far coincidere le due parti e creare un’unico organo da cui dipende la sua sopravvivenza.

  • Le farfalle bevono dalle pozzanghere

La dieta, seppur liquida, di questi insetti, ha bisogno non solo di zuccheri, ma anche di minerali, e le pozzanghere (meglio se con del fango) sono ricche di sali e di minerali. In genere il puddling è “cosa da maschi”: i sali compongono lo sperma, ed  è quindi più facile che siano i maschi a nutrirsi in questo modo.

  •  Se hanno freddo non possono volare

Le farfalle sono animali a sangue freddo, e non possono quindi regolare la loro temperatura interna, dipendendo quindi completamente dalla temperatura dell’aria e dell’ambiente in cui vivono. Se la temperatura esterna scende sotto i 12 gradi, le farfalle rimangono praticamente immobili, impossibilitate a volare. Per loro la temperatura perfetta è tra i 28 ed i 35 gradi. Oltre i 35 cercano anche loro un po’ di riparo.

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  •  Una farfalla appena nata non può volare

All’interno della crisalide le ali della farfalla sono praticamente raccolte attorno al corpo. Appena nate le farfalle devono quindi spiegare le ali ed ossigenarle con i fluidi che hanno raccolto nel corpo. A questo punto devono rimanere immobili per qualche ora, per dare tempo alle ali di asciugarsi e rafforzarsi, per poi spiccare il primo volo.

  •  Vivono in media 3 settimane

Una volta uscite dal bozzolo come insetti adulti, le farfalle vivono dalle 2 alle quattro settimane, concentrandosi principalmente su due obiettivi: mangiare e riprodursi. Le “farfalle blu”, che sono le più piccole della specie vivono solo pochi giorni – a volte una settimana, mentre alcune specie come le Monarca o le Vanessa Antiopa, sopravvivono agli inverni, e possono vivere fino a 9 mesi.

  • Sono miopi, ma distinguono perfettamente tutti i colori

Entro i tre – quattro metri vedono bene, ma appena oltre la vista si fa nebulosa: la vista per le farfalle è importante per individuare sia una possibile fonte di cibo, sia per trovare il compagno ideale. Vedono benissimo i colori: non solo quelli che vediamo noi, ma anche una serie di ultravioletti. Le ali stesse sono spesso “colorate” in ultravioletto, come segnale di identificazione di una specie.

  • Ne sanno una più del diavolo

Fragilità alare e poca vista, freddo e dieta liquida…tutto ciò le rende facili prede, per questo devono studiarle tutte per difendersi dai predatori. Alcune specie si mimetizzano perfettamente con l’ambiente, mentre altre preferiscono sfoggiare colori forti e vibranti (in alcuni casi anche velenosi) per spaventare i predatori.